Adoro i luoghi in cui è possibile, durante la visita, alternare l’arte e la storia con la natura: Mesola è uno di questi. Questa cittadina si trova in provincia di Ferrara ed è collocata lungo una delle piste ciclabili più lunghe d’Europa, la Destra Po, che da Stellata di Bondeno arriva fino a Gorino, per un totale di 120 chilometri. L’itinerario che ti propongo è ideale per una giornata: cosa vedere a Mesola e cosa fare?
Contenuto dell'articolo
- 1 COSA VEDERE A MESOLA: IL CASTELLO ESTENSE
- 2 COSA VEDERE A BOSCO MESOLA: ESCURSIONE IN MINIBUS “SULLE TRACCE DEL CERVO DELLA MESOLA”
- 3 COSA VEDERE A BOSCO MESOLA: PASSEGGIATA A PIEDI O IN BICICLETTA ALL’INTERNO DEL GRAN BOSCO DELLA MESOLA
- 4 DOVE MANGIARE A MESOLA: RISTORANTE AL CASTELLO
- 5 DOVE PARCHEGGIARE A MESOLA E ALTRE INFORMAZIONI UTILI
COSA VEDERE A MESOLA: IL CASTELLO ESTENSE
Il Castello Estense di Mesola è stato costruito a partire dal 1578 per volere di Alfonso II d’Este, ultimo discendente della dinastia. Le dimore estive degli Estensi (di cui fa parte la fortezza), denominate Delizie, sono Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1999.
La scelta della località non è stata casuale: la vicinanza del bosco ha fatto sì che questo risultasse un luogo ideale per edificare una tenuta di caccia, grande passione del Duca, che si trasferiva con la corte nella dimora mesolana da tarda estate fino all’autunno. Alcuni storici sostengono che Mesola sarebbe dovuta diventare un’importante città rinascimentale sull’Adriatico (ai tempi si affacciava sul mare), con un potere tale da contrastare Venezia: questo progetto non si realizzò mai perché lo Stato Pontificio si impossessò della cittadina nel 1598.
Il Castello di Mesola è accessibile e la visita è suddivisa su tre piani:
- Piano terra: ricco di pannelli illustrativi dedicati alla dinastia Estense (albero genealogico, cartografie…):
- Primo piano: questo era il Piano Nobile, dove erano collocati gli appartamenti del Duca e della Duchessa. Oggi si possono ammirare i meravigliosi affreschi sui soffitti, un’esposizione sulla storia del Castello Estense ed un paio di video dove viene mostrato il rapporto tra la fortezza e il territorio in cui è situata.
- Secondo piano: questo piano ospita il Museo del Bosco e del Cervo della Mesola, adatto anche ai bambini, interamente dedicato alla flora e alla fauna della vicina area boschiva ed incentrato in particolar modo sull’evoluzione della specie del Cervo delle Dune.
Il Castello Estense di Mesola si trova in Piazza Santo Spirito ed è chiuso il lunedì. Gli orari di apertura sono: da novembre a marzo 9.30-12.30 e 14.30-17.30, da aprile a ottobre 9.30-12.30 e 15.00-18.00. Per maggiori informazioni sulle tariffe e sugli orari clicca qui.
Dopo aver terminato la visita ti consiglio di salire sull’argine alla tua sinistra (tenendo le spalle al Castello) per scattare una bella fotografia. Questa è la pista ciclabile Destra Po.
COSA VEDERE A BOSCO MESOLA: ESCURSIONE IN MINIBUS “SULLE TRACCE DEL CERVO DELLA MESOLA”
La Riserva Naturale del Gran Bosco della Mesola si trova a circa 8 chilometri dal centro di Mesola. Essa, al giorno d’oggi, si estende per 1058 ettari ed è cioè che rimane del Bosco Eliceo (da leccio, la specie vegetale prevalente), che occupava la parte nord della costa adriatica.
All’interno del bosco sono presenti circa 350 esemplari di Cervo delle Dune (o Cervo della Mesola), una specie autoctona unica in Italia. Per vederli da vicino io ho deciso di provare l’escursione in minibus elettrico “Sulle tracce del Cervo della Mesola“, che consiste nell’addentrarsi in aree del bosco che normalmente sono precluse al pubblico e che quindi non potresti vedere autonomamente.
L’escursione dura 1 ora e mezza e non si rimane tutto il tempo sul bus, in alcuni tratti si scende per vedere e fotografare i meravigliosi branchi di cervi e cerbiatti. Si attraversa l’Elciola, una radura dove si possono facilmente osservare gli animali e poi si raggiunge il Parco delle Duchesse, un’ampia area ricoperta di muschi e licheni dove gli Estensi organizzavano i tornei cavallereschi.
Inoltre, in un edificio all’interno del bosco, è allestita una mostra fotografica dove sono esposti degli scatti veramente stupendi dei Cervi delle Dune.
L’ho trovata un’esperienza molto emozionante e rilassante ed è sempre stupendo ascoltare i suoni e ammirare i colori che la natura ci regala. Io te la consiglio ad occhi chiusi, ne vale veramente la pena.
L’escursione viene effettuata dall’inizio di marzo al primo di novembre e costa 15 euro per gli adulti e 10 euro per i bambini fino a 12 anni. I giorni disponibili sono il sabato, la domenica e i festivi alle ore 9.30, 11.00, 14.30 e 16.00 (nel periodo estivo anche martedì e venerdì). L’incontro con la guida è all’ingresso del Bosco della Mesola. Il minibus elettrico ha solo 8 posti quindi ti consiglio di prenotare in anticipo cliccando qui.
COSA VEDERE A BOSCO MESOLA: PASSEGGIATA A PIEDI O IN BICICLETTA ALL’INTERNO DEL GRAN BOSCO DELLA MESOLA
Se non hai la possibilità di fare l’escursione in minibus, puoi comunque passeggiare (o andare in bicicletta) all’interno del Gran Bosco della Mesola seguendo gli itinerari consigliati e visitandone una piccola parte. Esistono 3 tipi di percorsi:
- percorso rosso: lunghezza 4 chilometri, tempo di percorrenza 2 ore e mezza
- percorso verde: tempo di percorrenza 1 ora e 45 minuti
- percorso giallo: tempo di percorrenza 1 ora e 15 minuti.
Noi ci siamo fatti lasciare dalla nostra guida all’inizio dell’itinerario e abbiamo proseguito a piedi per il percorso giallo: abbiamo scelto questo colore perché avevamo poco tempo ed è l’unico che costeggia il canale interno, che mi sembrava carino vedere. Se hai tempo ti consiglio di provare anche gli altri due perché l’ambiente è davvero suggestivo e, se sei fortunato, avrai l’opportunità di vedere degli esemplari di Cervo delle Dune (che noi nel percorso giallo purtroppo non abbiamo visto).
All’ingresso del bosco si trova anche un recinto con le tartarughe di Hermann.
La Riserva Naturale del Gran Bosco della Mesola è aperta da marzo ad ottobre il martedì, venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 8 alle ore 16 (ora solare) e alle 18.30 (ora legale). L’ingresso costa 1 euro ed è gratuito per i minori di 6 anni. Se preferisci la bicicletta, è attivo un noleggio proprio all’ingresso del bosco (3 euro un’ora, 8 euro mezza giornata, 12 euro giornata intera). Il bosco rimane chiuso il lunedì, mercoledì e giovedì.
DOVE MANGIARE A MESOLA: RISTORANTE AL CASTELLO
Dopo aver passato la mattinata a Mesola abbiamo deciso di pranzare Al Castello, che si trova sotto il porticato che circonda il Castello Estense, dove un tempo vi erano i magazzini e le scuderie. Questo ristorantino offre un menù variabile in base alla stagione; noi abbiamo preso un tagliere di salumi con gnocco, verdure in crosta di parmigiano con bresaola, un piatto di tagliolini ai funghi del sottobosco, uno di gnocchi con salsiccia e radicchio, un dolce con la Nutella, un mascarpone e acqua. Spesa totale circa 50 euro in due (prezzo di qualche anno fa).
Il Ristorante Al Castello si trova in Piazza Umberto I, 9. Il numero di telefono per prenotare è 0533 993088.
DOVE PARCHEGGIARE A MESOLA E ALTRE INFORMAZIONI UTILI
- A Mesola c’è un parcheggio gratuito alla fine di Via Biverare sulla sinistra.
- Nella Riserva Naturale del Gran Bosco della Mesola il parcheggio è a pagamento (2 euro al giorno per le auto) e si trova proprio in prossimità dell’ingresso.
- Se puoi ti consiglio di venire in auto in quanto i mezzi di trasporto pubblici non sono il massimo della comodità; in ogni caso, ti lascio gli orari della linea 334 della TPER che parte da Ravenna e della linea 312/314/315/339 della TPER che parte da Ferrara.
Qui sotto ti lascio una mappa con i luoghi di interesse che ho citato in questo post (per visualizzare i nomi delle attrazioni clicca sul simbolo in alto a sinistra, per regolare lo zoom clicca + e -).
Se ti va di vivere con me la mia giornata tra Mesola e Bosco Mesola, ti lascio qui sotto il relativo vlog!
Se hai bisogno di altre informazioni non esitare a contattarmi o a lasciarmi un commento qui sotto!
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Complimenti bel articolo
Grazie mille di cuore! Buona giornata 🙂
Un bellissimo post sui nostri luoghi del cuore !!!! Brava Nicole!!!
Hai ragione, sono i nostri luoghi del cuore! Grazie di cuore zia! 🙂
Une ville avec un passé riche en histoire et traditions, des coutumes, une douceur de vivre, le charme de ses paysages, et vous dégusterez au gré des saisons les produits du terroir…
Une merveille que j’adore…
Merci beaucoup pour votre commentaire! Bonne journée 🙂
Articolo ben fatto esaustivo e chiaro in giugno ci andrò con la famiglia è le informazioni le ho trovate qui grazie mille e continua così.
Grazie di cuore Fabio per il commento e per essere passato, sono veramente contenta di essere stata d’aiuto! Buona giornata e buon viaggio per giugno 🙂
Articolo ben fatto ed esaustivo ci andrò a giugno e ho trovato tutte le informazioni grazie mille e continua così
Grazie mille Nichy solo sul tuo blog ho trovato informazioni sugli itinerari presenti nel boscone. Bravissima 🙂
Ciao Francesca,
grazie mille, sono contenta che questo articolo ti sia stato utile!
Buona giornata
Nicole
Per antico diritto feudale, essendo l’ultimo Duca d’Este privo di discendenti, il territorio ritornò allo Stato Pontificio, che rientrava così nella titolarità del potere ma non “si impossessa della cittadina”. Gli storici la chiamano “devoluzione”. Ferrara diventa in quel momento sede della terza “Legazione delle Romagne”.
Un ponderoso studio di F. Ceccarelli: La città di Alcina, il Mulino, Bologna, 1998 documenta con una cospicua mole di documenti l’intendimento del Duca di costruire con il castello di Mesola un presidio militare e commerciale all’incile dei due rami padani di Goro e dell’Abate. Non gli riuscirà per l’intervento della Repubblica di Venezia -che poteva contare sulle conoscenze tecniche degli idraulici dell’Università di Padova- che con il Taglio di Porto Viro riverseranno nella Sacca dell’Abate le torbide del Po provocando l’interrimento del previsto porto adiacente al Castello. D’altra parte 12 chilometri di mura presidiate da una torre ogni mille metri eran una realtà scarsamente credibile come delizia e riserva di caccia … e Venezia aveva le sue spie.
Quanto alla R.N. Bosco della Mesola NON ha nulla a che vedere con il Bosco Eliceo, che sorgeva sulle dune sabbiose ad ovest della statale Romea e che fu atterrato -se non sbaglio- a fine ‘800/primi ‘900.
Il nome di Parco delle Duchesse è un toponimo di fantasia di incerta origine temporale. E’ comunque dimostrabile che all’epoca dei tornei cavallereschi l’area era mare aperto, dato che il confine tra terre e mare era segnato dalla posizione della Torre dell’Abate e della diruta e di difficile rintracciabilità chiavica dell’Agrifoglio, persa in mezzo alle terre bonificate di valle Giralda. La linea di costa del 1700 è invece segnata dall’edificio di Torre Palù, posta a est del bosco, quasi in corrispondenza della strada di accesso.
Sono il primo a rendermi conto che non si può sapere tutto e che spesso in rete si trovano notizie inattendibili spacciate per buone. Il suo articolo è fatto molto bene e sono contento le sia piaciuto il contesto ambientale e storico. Posso suggerirle di andare alla scoperta del complesso sistema delle bonifiche, sia in area amministrativamente emiliana, sia in area veneta?
La saluto cordialmente.
Che bell’articolo!!! Bravissima!! Viene subito voglia di visitarlo!!!
Ciao Lucia,
grazie davvero di cuore per il commento, sono contenta che ti sia piaciuto il mio articolo!
Un caro saluto
Nicole
Grazie Nicole per le preziosissime informazioni e per le foto!
Anche a noi piace molto unire la parte naturalistica con quella storico/culturale e, quindi, prossimamente saremo a Mesola e la visiteremo seguendo i tuoi consigli.
Grazie 🙂
Ciao Nicola,
grazie di cuore per il commento.
Sono molto contenta che questo articolo vi sia utile, la zona di Mesola è davvero stupenda e sono sicura piacerà anche a voi che come me amate questo tipo di viaggio!
Un caro saluto e buona visita 🙂
Nicole